PFAS e il report di Greenpeace

 

rubinetto con acqua e mani che lavano

Ieri Greenpeace ha pubblicato un articolo (che potete leggere QUI) che ha alzato un bel polverone. Qualcosa già si presagiva in realtà. La ONG ha condotto delle analisi sulle acque piemontesi, ritenuta potabile e in cui ha riscontrato diversi livelli di PFAS. 

N.B.

Ci tengo a precisare che non lavoro per o con Greenpeace, l'articolo è stato scritto interesse e cultura

Prima di cominciare, vi ricordo che alla fine dell'articolo trovate le solite "Info utili" che vi lascio per approfondire. 


Cosa sono e a cosa servono i PFAS?


I PFAS sono sostanze perfluoroalchiliche, cioè sostanze chimiche a lunga o corta catena, formata da carboni e atomi di fluoro. Alcuni funzionano come i tensioattivi, i quali abbassano la tensione superficiale tra due superfici, facendole interagire/comunicare. A differenza dei normali tensioattivi però questi PFAS possono respingere sia l'olio che l'acqua. In parole povere, rendono impermeabili gli oggetti. 

Dove si trovano? 

Si possono trovare in alcune pentole antiaderenti, sui tessuti, in specifici rivestimenti, alcuni tipi di carta, scarpe, ecc.


Alcuni esempi di PFAS

PFOS 

PFOA 

PFHxS 

PFNA 


struttura chimica di pfoa e pfos


Il problema di queste sostanze non è solo dovuto al fatto che sono molto resistenti, perché si degradano dopo anni (e questo è dovuto ai forti legami tra carbonio e fluoro), ma anche perché possono dare problemi a noi umani agendo sulla tiroide, il sangue, feto, agli organi riproduttori, per citarne alcuni.  

E sì... anche negli alimenti e nell'acqua che beviamo, purtroppo!




Dove si accumulano i PFAS? 


Come detto poco fa, principalmente nell'acqua, ma possiamo trovarli nel sangue perché si legano alle proteine del plasma (albumine) e nel fegato. 


Come si eliminano i PFAS dall'acqua?


Ci sono due modi, ma non sono rimedi casalinghi. Sfruttando la chimica, l'eliminazione dei PFAS dall'acqua può avvenire per osmosi inversa e con resine a scambio ionico dette anche resine scambiatrici di ioni.

L'osmosi inversa sfrutta la tecnica della filtrazione, anche se è un po' complessa. Nell'osmosi inversa abbiamo una membrana che trattiene il soluto, nel nostro caso i PFAS e fa passare dall'altro lato solo l'acqua. Questo è dovuto al fatto che questa tecnica permette il passaggio del solvente (l'acqua) da una zona più concentrata di soluto (PFAS) ad una meno concentrata.

Nel caso di resine scambiatrici di ioni quelle che vengono usate sono di tipo anionico e sfruttano le differenti cariche combinandosi con la sostanza anch'essa carica. 


In generale, cosa non deve contenere l'acqua potabile?


❌ PFAS (PFOS,PFOA, PFHxS, PFNA)

❌ Metalli pesanti come Mercurio, Nichel, Piombo, Arnesico, Cromo; 

❌ Tensioattivi; 


Ci dobbiamo preoccupare? Beh, ragazzi, io non berrei l'acqua del rubinetto, ma è un'opinione personale, quindi alla fine ognuno può decidere per sè.  

Con questo è tutto, ci rileggiamo al prossimo articolo!

SVEGLIA!!!



Info utili per approfondire:

QUI trovate la notizia pubblicata da Greenpeace sulla presenza di PFAS nelle acqua piemontesi e trovate anche i report sull'indagine. 

QUI il D.Lgs 31/2001 che disciplina le acqua destinare al consumo umano



Credits: 

Foto di Nathan Dumlao su Unsplash

https://www.legambienteveneto.it/


Disclaimer: Le informazioni contenute in questo articolo sono a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire una diagnosi o la prescrizione di un trattamento e non devono sostituire il  Medico o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio Medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.















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