Parto in anonimato: cos'è e linee guida




La gravidanza, lo sappiamo, è una fase molto delicata per noi donne, non solo dal punto di vista fisiologico, con alterazioni di umore e ormoni, ma anche e soprattutto emotivo. La donna deve essere seguita e ascoltata, quindi la cosa fondamentale è proprio questa, la COMUNICAZIONE. È sempre bene ripeterlo. 

 


Che cos'è il parto in anonimato?

Il parto in anonimato o parto anonimo è una procedura che si applica in ospedale al momento del parto, quando una donna decide di rimanere anonima dopo aver dato alla luce un bambino. È stata introdotta per evitare l'abbandono dei neonati per strada, rischiando di comprometterne la vita, ma anche per tutelare la donna nella sua totalità. 


Perché una donna decide di non riconoscere il figlio?

I motivi possono essere diversi, ad esempio è minorenne oppure non può occuparsene per difficoltà economiche, sociali, ecc. 


Come funziona il parto in anonimato in Italia? 

In Italia è possibile il parto in anonimato quando la donna, dopo aver partorito, dichiara di non voler esser indicata come madre e a quel punto i medici comunicano alla Procura dei Minorenni che ci sono un bambino e una donna da tutelare. 

La donna dopo aver partorito avrà una consulenza con un assistente sociale e coi medici, poi verrà scritto un verbale, cioè un documento che verrà firmato da due testimoni (assistente sociale e Medico o Ostetrica) e se lo desidera, anche dalla donna. 

Il bambino deve restare in ospedale, finché non viene indicato dal Tribunale per i Minorenni, un tutore legale (o una coppia pronta ad adottare).

Dopo aver partorito la donna può chiedere di vedere il bambino, conoscerene il sesso e la salute. Questo deve avvenire entro le 24 ore successive al parto. I parenti no! Non possono avere contatti col neonato.





Cosa deve fare un Medico o qualunque sanitario presente? Prima di tutto, non esprimere giudizi o suggerimenti, perché la donna si trova in un momento difficile e spetta a lei decidere in totale libertà. È molto importante la professionalità dei sanitari in queste circostanze, perché devono obbligatoriamente mantenere il segreto professionale e quindi garantire la privacy della paziente. 

Se la madre ha deciso di partorire in anonimato, il responsabile legale del bambino sarà il pediatra del reparto finché non viene assegnato un tutore legale.  


Sulla cartella clinica del bambino non devono MAI comparire i dati della madre tranne eventuali malattie familiari, dipendenze o patologie. Questo perché così si può controllare meglio la salute del bambino. 


E se la madre avesse un ripensamento? La madre può ripensarci, ma entro 10 giorni, perché questo è il limite di tempo in cui il bambino deve essere dichiarato all'anagrafe del Comune. Passati 10 giorni, il bambino viene dichiarato all'anagrafe, gli viene dato un nome e viene affidato ai tutori scelti, quindi viene dimesso e viene consegnata anche la sua cartella clinica, dove non deve esserci alcuna informazione che possa riportare all'identità della madre. 


Una cosa importante da sapere: se ci sono particolari motivi che impediscono alla madre di riconoscere il neonato, ma ha intenzione di farlo, può chiedere al Tribunale dei minori, un periodo di tempo per riconoscerlo, finché non sistema la propria situazione personale. 




E il padre che ruolo ha? Per quanto riguarda il parto in anonimato, il padre può decidere di riconoscere il bambino, anche se la madre hachiesto di restare anonima. La decisione verrà subito comunicata dall'ospedale al Tribunale dei Minori. 

N.B. Un bambino può essere riconosciuto da genitori dai 16 anni in su. Se invece questi hanno al di sotto dei 16 anni, la Procura sospende le pratiche di adozione finché il genitore, se desidera tenere il bambino, non compie 16 anni. 


Il bambino, un giorno, potrà sapere chi sono i genitori biologici? 

In generale sì, ma non vale, in questo caso, cioè se la madre naturale ha deciso di restare anonima o anche uno solo dei genitori ha chiesto di rimanere anonimo. 


Lo so, articoli così sono sempre particolari sia da scrivere che da leggere, bisogna usare le parole giuste e stare attenti. Spero di esserci riuscita e spero che queste informazioni siano chiare e semplici, per poter esser lette da tutti. Per domande potete scrivermi o contattarmi sui social. Vi ringrazio e come sempre...


SVEGLIA!




👉 Risorse utili e fonti: 


Normativa parto in anonimato


Credits foto: 

-Foto di Woody Yan su Unsplash

-Foto di JESHOOTS.COM su Unsplash

-Clip: JUNO Jason Reitman


Disclaimer: Le informazioni contenute in questo articolo sono a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire una diagnosi o la prescrizione di un trattamento e non devono sostituire il  Medico o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio Medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.

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